Il pacco lamellare statorico è costituito da lamierini magnetici di piccolo spessore (0.5÷65 mm) nella cui parte più vicina al traferro sono praticate scanalature longitudinali, dette cave, generalmente distribuite in modo uniforme lungo la periferia del traferro.
Le parti in ferro tra cava e cava si definiscono denti, la parte cilindrica del lamierino più lontana dal traferro si chiama corona o
giogo.
Le cave di statore nelle macchine asincrone sono semiaperte per facilitare l’avvolgimento automatizzato. Il valore numerico dell’apertura di cava varia con la potenza del motore da 1.5÷2 mm per potenze di pochi kW fino a 4÷
5mm per potenze di centinaia di kW.

Occorre tenere presente che queste macchine, a causa del loro piccolo traferro, sono molto sensibili alla diminuzione del campo magnetico sotto le cave e quindi all'aumento fittizio del traferro provocato da una eccessiva apertura della cava con conseguente aumento della corrente di magnetizzazione. I lamierini normalmente impiegati sono isolati, gli uni dagli altri, con un isolamento a base di vernice dello spessore dell'ordine dei centesimi di mm per diminuire le perdite per correnti parassite.

Un isolamento più modesto è garantito comunque dalla ossidazione naturale, eventualmente migliorata con opportuno trattamento termico. Nei piccoli motori si può utilizzare lamiera al carbonio caratterizzata da facile lavorabilità, cifra di perdita piuttosto elevata ma non critica agli effetti del riscaldamento dato l'elevato rapporto superficie/volume del pacco, alta permeabilità per ottenere elevate induzioni con deboli intensità di corrente magnetizzante.

Nelle macchine di media e grande potenza ( superiore a 10÷15 kW ) si utilizza lamiera legata con percentuale di silicio del 3% -5- 4%, caratterizzata da bassa cifra di perdita, normalmente 1.7, 2.3 o 3.6 W/kg, al fine di ridurre le perdite nel ferro che in queste macchine influenzano in misura determinante il riscaldamento. Esistono inoltre in commercio, lamierini al silicio a bassa cifra di perdita (1.3-1.5-1.8 W/kg,) che trovano impiego nei motori di maggiore potenza e in applicazioni speciali quali, ad esempio, i motori ad alta frequenza.

La cifra di perdita esprime la perdita che si verifica per effetto dell'isteresi e delle correnti parassite in 1 kg di lamierino sottoposto a magnetizzazione alternata sinusoidale con frequenza 50 Hz e con valore massimo di induzione di 1.0 Wb/m2.

Le premesse per ottenere un buon pacco lamellare sono la qualità della tranciatura, in termini di precisione ed assenza di bave, e la qualità del materiale che si esprime nella sua tranciabilità.

II processo tecnologico migliore è la "tranciatura a passo" realizzata in un'unica soluzione, con presse di elevata potenza e con stampi a passaggio particolarmente precisi e costruiti in acciai speciali quali il widia.

Per motori di potenza oltre i 50 kW o per motori prodotti in serie limitate, il ciclo produttivo prevede la formazione di dischi e la punzonatura delle cave di statore con taglio del disco rotore e successiva punzonatura dello stesso su punzonatrici veloci automatizzate.

I lamierini vengono poi impilati in pacchi con il processo di impaccatura il cui parametro critico è la pressione unitaria che deve avere un valore sufficientemente elevato (40-50 kg/cm2 fino a 200 kg/cm2 dai tipi più piccoli ai più grandi) per evitare vibrazioni dei lamierini con conseguente elevata rumorosità, tuttavia, non eccessiva per non aumentare le perdite nel ferro dovute alle bave.

Alle caratteristiche sopra indicate risponde l'impaccatura con serraggio del pacco con graffatura o saldatura.

Il pacco lamellare rotorico, i cui lamierini si ottengono nel processo di tranciatura precedentemente descritto, dà luogo a due tipologie diverse di rotore:

— il rotore a gabbia di scoiattolo o in corto circuito
— il rotore avvolto o ad anelli
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